Il 21 settembre 1832 muore ad Abbotsford (Inghilterra) lo scrittore e poeta Walter Scott. Scott nasce il 15 agosto 1771 a Edimburgo (Scozia), si laurea in legge all'università di Edimburgo ed esercita la professione di avvocato, sviluppando parallelamente la sua attività letteraria. Grande estimatore della tradizione popolare scozzese, raccoglie poesie e scrive poemetti narrativi ispirati al folclore scozzese, tra cui "Canti giullareschi del confine scozzese" (1802), "I lai dell'ultimo menestrello" (1805), "La donna del lago" (1810). Con "Waverley" (1814) Scott inizia a scrivere una lunga serie di romanzi storici, genere di cui è considerato l'iniziatore e in cui riversa contenuti pittoreschi e medievali. Tra le altre opere "Guy Mannering" (1815), "'antiquario" (1816), "I puritani di Scozia" (1816), "Rob Roy" (1818), "Il cuore di Midlothian" (1818), "La sposa di Lammermoor" (1819), "Le prigioni di Edimburgo" (1818), "Ivanhoe" (1820), il romanzo più famoso, di ambientazione medioevale, "L'abate" (1820), "Quentin Durward" (1823),"Il talismano" (1825) e "Vita di Napoleone" (1827).